Riflessi d'autunno


Mite e soleggiato appare il pomeriggio
nel dì di ricorrenza di San Giovanni Paolo.
Accompagnato dall'ombra ormai reticolata
delle betulle e dei castagni, 
e dalla luce che, filtrando tra i loro rami ormai alleggeriti, 
mi ferisce il volto,
mi inoltro nel boschetto variopinto.
Lo scricchiolio vivo del mantello foglioso ambra-rossastro,
accompagna l’incedere dei miei passi, 
salutando con gioia qualche riccio verdognolo già schiuso 
che lascia intravedere la simpatia di una castagna, 
in attesa che qualche fanciullo o donzella lo onori a dovere.
In fondo all'ampio viale coperto,
il passo felpato di una minuta volpe
schizza via tra i tronchi segnati,
mentre il sole calante scurisce la scena con tutti i suoi colori.
Lungo una stradina,
il profumo intenso e pungente
delle castagne arrostite
di un chiosco ambulante
devia l’attenzione mia,
portandomi per un sol istante
ai ricordi belli d'infanzia,
al forte profumo del mosto fermentato,
al fuoco caldo del caminetto acceso alla sera,
alle castagne cotte sulla brace odorosa.
Autunno, stagione di congiunzione,
tra crescita e decadenza,
vero simbolo di raccolta e rinascita,
momento di riscatto e di bilancio della vita.

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