Un sogno chiamato Amore

Quanto desiderai sfiorare per un solo attimo
la dolcezza delle tue labbra,
cogliere quel piacevole profumo di miele di lavanda
profuso intensamente al tuo passaggio.
Quanto mi immaginai stretto forte a te,
avvolti nei sospiri di un abbraccio,
con lo sguardo perso nel tuo sguardo,
e nel cuore nitida la tua immagine.
Quanto ti cercai in quei sogni d’infante
che non scorsero mai la tanto anelata alba
e per i quali la vita consacrò Morfeo ad unico custode.
Un sentimento tanto impetuoso quanto impossibile,
travolgente da squarciare il petto in un solo istante,
come un grido che giunge dal profondo
e che esplode spargendo pura gioia tutto intorno.
E quel sogno, nato nell’Eden del pensiero, nell’oasi del desio,
che parlava di un mondo fatto per noi,
ha nutrito le lacrime della nostalgia e del rimpianto,
strappando il fiato dalla gola,
accompagnato da una melodia struggente
ma dai toni lieti e rassegnati,
colmi di quell’Amore puro e sincero,
arduo da rinvenire ed immaginare,
e cantato un tempo solo da poeti e poetanti.
Un sogno, solo un bel sogno, Io, te e l’Amore.
Noi due, due anime e un solo cuore.

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